Lavorare da casa, la rete è abbastanza sicura?
Nel mondo del lavoro post-pandemia favorisce lo smart working e l’home working: come mettere in sicurezza la propria rete, proteggendo sé, i dati e gli asset.
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Nel mondo del lavoro post-pandemia favorisce lo smart working e l’home working: come mettere in sicurezza la propria rete, proteggendo sé, i dati e gli asset.
Al giorno d’oggi, la navigazione web è un’esperienza veloce e fluida. In parte, è dovuto alla funzionalità dei browser moderni di memorizzare nella cache le informazioni e le risorse dei siti.
Nell’era digitale, proteggere la privacy degli utenti è diventato un aspetto cruciale per qualsiasi proprietario di un sito web.
Negli ultimi anni, la tecnologia si è evoluta a tal punto da far sì che molte attività aziendali siano supportate da computer e dispositivi digitali.
Fare il backup dei dati è un’operazione fondamentale per qualsiasi azienda, grande o piccola che sia.
Negli ultimi anni, la gestione dei dati aziendali è diventata sempre più critica e complessa.
Mantenere aggiornato il proprio sito web aziendale è di fondamentale importanza per diverse ragioni.
Il Bonus per l’Export Digitale è un contributo a fondo perduto di 4.000 euro per l’acquisto per almeno 5.000 euro, di soluzioni digitali utili all’internazionalizzazione.
La sicurezza del proprio sito web è un aspetto critico che non può essere trascurato.
La creazione del sito web aziendale è un’attività fondamentale per qualsiasi impresa moderna.
A partire dal 2024 le caselle PEC dovranno rispettare i nuovi dettami del regolamento europeo relativo all’interoperabilità a livello europeo dei sistemi di eDelivery qualificato in conformità con il Regolamento eIDAS, basato sull’utilizzo del protocollo di trasporto REM.
Il mondo del software è in continua evoluzione, con nuove soluzioni che vengono sviluppate e rilasciate regolarmente per soddisfare le crescenti esigenze delle aziende di tutto il mondo.
La posta elettronica certificata può essere utilizzata per vari scopi, come ad esempio:
Per prima cosa, cos’è un invito all’azione, in inglese Call To Action?
A partire dal 1° ottobre 2020, tutte le aziende italiane sono tenute a notificare o ad aggiornare il proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata al Registro delle Imprese, pena l’irrogazione di sanzioni.
La privacy dei dati è sempre stata importante e lo sarà sempre di più.
Quest’anno è particolare per molti aspetti, soprattutto per il fatto che c’è stato un aumento nell’utilizzo delle tecnologie da parte di moltissime persone.
L’Italia è stato il primo paese europeo ad introdurre la fatturazione elettronica, rendendola obbligatoria tramite leggi dello Stato.
Sono passati molti anni da quando il legislatore ha introdotto la posta elettronica certificata, era l’anno 2003.
La PEC è uno strumento molto utile e ci può servire al posto di mandare una raccomandata, per apporre data certa, ecc…
Il Decreto-legge Semplificazioni ha introdotto l’obbligo per le imprese di comunicare al registro delle imprese il proprio indirizzo PEC entro il 1° ottobre 2020.
La Posta Elettronica Certificata viene equiparata ad una raccomandata A/R cartacea, ma, a differenza di quest’ultima, il messaggio è considerato legalmente ricevuto nel momento in cui il server riceve il messaggio.
Se sei un operatore di marketing o un imprenditore, senza dubbio hai sentito parlare dei vantaggi del marketing via SMS .
In questo articolo cerchiamo di capire assieme cosa significa cambiare casella PEC, che si differenzia dal cambio di gestore, che abbiamo trattato in uno specifico articolo “Cambiare il gestore di una casella PEC”
Perché l’email marketing è utile per le piccole imprese.
La PEC è un sistema di posta elettronica “certificata”, che fornisce al mittente la documentazione elettronica attestante l’invio e la consegna di documenti informatici.
I messaggi di Posta elettronica certificata sono documenti informatici, e come tali vanno considerati e trattati.
I messaggi di Posta Elettronica Certificata sono di fatto una corrispondenza con rilevanza giuridica dell’attività dell’impresa e per questo motivo devono essere conservati per almeno 10 anni, come previsto dall’art. 2220 cod. civ.